Usare la fotografia come terapia

Fototerapia

Le opere sono accompagnate da un lungo e meticoloso percorso interiore con il protagonista che prevede una preparazione del set e dei soggetti coinvolti proprio per costruire quel contesto di confidenza in cui possa realizzarsi quel congelamento temporaneo determinato dallo scatto.

La persona diventa protagonista di SE .

Un evento emozionante, che si prolunga nel tempo

Accadono cose

Quando dai la possibilità di stare in silenzio, l’altro parla

La storia di Barbara – Autoritratto per ritrovare l’Autostima

Barbara

Come mi vede il mondo?
Ma come mi pongo al mondo?
Sono consapevole che c’è una crepa tra il modo in cui mi rappresento e la visione dell’altro di me.

Parto dal volermi assottigliare e nascondere ma in realtà mi rendo ancora più visibile e offensiva, così come fossi proprio sotto al faro fotografico.
Essere sollecitata a mostrarmi, a spostare il mio corpo da dentro.
Sentire come si spacca per spostarsi in fissità e rigidezza,
come angola strozzato, come fatica a prendere respiro e spazio,
come lo trattengo tutto.
Così come risucchio tutto il mondo che voglio portare dentro
e che poi sputo a pezzettoni, indigesto.
Sentirmi poi addolcire una guancia, la resa delle spalle,
respira la punta del piede e piano piano respirare tutto il piede che appoggia, sentirmi dimorare.
E allora uno sguardo diverso alla fotografa che incoraggia,
perchè sa vedermi.
C’è qualcosa di molto materico tra lei e me:
una macchina fredda e meccanica.

Ed allora una curvatura che si fa ma non si vede.
È grazia.
Insieme alla mendincante e alla miseria esce un moto armonioso.
Accattivare lo sguardo come quando desideravo delle mani addosso.
Come quando desideravo un altro corpo addosso.
Un sottile guardarmi dentro.
Forse non ci sono luci e fari.
Forse non ci sono neon e sfondi.
Forse c’è un anima che sa spogliare. Rivoltando a nudo.
Così che prende forma il dietro le quinte, caleidoscopio variopinto di tante ME.
Rimango incredula ogni volta.
C’è forza, vita, fiducia e corpo, lì fuori di me , non posso negarlo
Non posso negarlo a chi è sempre meno.
Barbara